Francesco Geminiani “Colorsound”
con Rick Rosato e Mark Schilders
Il sassofonista veronese, ormai di stanza a New York,
alla testa di un trio internazionale per il suo debutto Auand
alla testa di un trio internazionale per il suo debutto Auand
«È un lavoro
focalizzato sui colori che vedo ascoltando la musica – racconta
Geminiani – una sinestesia che mi accompagna da sempre e che trasforma
ogni mia esperienza sonora in un caleidoscopio di sensazioni visive. Ho
voluto mettere in musica alcuni di questi colori, cercando di invertire
il processo e partendo questa volta dall’aspetto visivo per arrivare
alla musica».
Un’idea di fondo così precisa e personale aveva bisogno di accompagnatori fidati. Il contrabbassista Rick Rosato e il batterista Mark Schilders sono ben più che colleghi prestigiosi. Nel percorso newyorkese di Geminiani, che dopo gli studi a Siena e in Svizzera ha vinto nel 2012 una borsa di studio per la New School di Manhattan, hanno intercettato e condiviso le sue intenzioni:
Un’idea di fondo così precisa e personale aveva bisogno di accompagnatori fidati. Il contrabbassista Rick Rosato e il batterista Mark Schilders sono ben più che colleghi prestigiosi. Nel percorso newyorkese di Geminiani, che dopo gli studi a Siena e in Svizzera ha vinto nel 2012 una borsa di studio per la New School di Manhattan, hanno intercettato e condiviso le sue intenzioni:
«Sono due
cari amici e incredibili musicisti – spiega il sassofonista – con i
quali ho sempre voluto registrare la mia musica. Nelle tante session che
ho fatto a New York prima di costituire il trio, sono spiccati per il
loro talento e sin da subito hanno compreso le mie composizioni e
l’estetica del progetto, rendendo uniche le proprie parti. Rick possiede
la capacità di fare da collante tra tutti gli strumenti e nel contempo
stimolarmi a cercare nuove soluzioni musicali. Mark ha un orologio
interno che fa swingare, nel senso più ampio del termine, ogni colpo e
ogni persona presente, con un suono personale che trascende la batteria
jazz andando a richiamare percussioni d’orchestra, ritmi africani,
rock’n’roll e lo swing più bouncy che c’è!»
...... la caratteristica principale di Colorsound è l’interplay: «è la spinta a rompere gli schemi nella maniera più elegante e bella possibile per me. Ogni brano è volto a creare un recinto, un’atmosfera musicale precisa, che i musicisti trovano poi la maniera di scavalcare andando oltre le aspettative del compositore, e dando perciò spazio a un’improvvisazione il più pura possibile». Il compositore in questo caso è lui, autore di sette degli otto brani del disco, registrato al Bunker Studio di Brooklyn con l’intento di portare in sala solo musica legata a sensazioni quotidiane, e ai colori ad esse associati. Sono nati così brani come “French Blues” o “Ambra”. Ma il più rappresentativo è probabilmente “Agata Blu”, definito dallo stesso autore «uno slalom attraverso tonalità e tempi che passa senza pretendere di essere notato, ma ti lascia con dei ricordi e una piccola colonna sonora più jazz del solito».
...... la caratteristica principale di Colorsound è l’interplay: «è la spinta a rompere gli schemi nella maniera più elegante e bella possibile per me. Ogni brano è volto a creare un recinto, un’atmosfera musicale precisa, che i musicisti trovano poi la maniera di scavalcare andando oltre le aspettative del compositore, e dando perciò spazio a un’improvvisazione il più pura possibile». Il compositore in questo caso è lui, autore di sette degli otto brani del disco, registrato al Bunker Studio di Brooklyn con l’intento di portare in sala solo musica legata a sensazioni quotidiane, e ai colori ad esse associati. Sono nati così brani come “French Blues” o “Ambra”. Ma il più rappresentativo è probabilmente “Agata Blu”, definito dallo stesso autore «uno slalom attraverso tonalità e tempi che passa senza pretendere di essere notato, ma ti lascia con dei ricordi e una piccola colonna sonora più jazz del solito».
"Non aggiungo altre parole alle dichiarazioni dell'autore perchè concordo con la sua descrizione e ne condivido gli obbiettivi, i quali sono stati raggiunti con una lucida maturità ."
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