La rassegna nasce sulla proposta/richiesta di PIO ITTA, fondatore e
gestore del Circo della farfalla, a F.DELVO' di creare una
manifestazione di genere Jazz. L'incontro avviene in occasione dello
spettacolo (reading sonoro) Il Bacio di Pablo, con la presenza anche di
Grazia Anastasia ( lettrice della poesia di Neruda) tenutasi proprio al
Circo della farfalla.
Si tratta della prima edizione e vedrà la presenza di musicisti della scena nazionale ed internazionale provenienti da diverse località italiane ed estere.
JAZZ LAG - creative music vede la direzione artistica di FABIO DELVO', sassofonista e compositore lombardo di madre ostunese, il quale presenterà progetti di jazz contemporaneo, avanguardia, con l'ausilio in qualche caso della tecnologia/elettronica, proponendo anche un approccio sinestetico; avvalendosi, cioè, in qualche concerto della collaborazione con artisti visivi (videoart, fotografia).
A partire dal 14 Ottobre 2017 e per i mesi di Novembre e Dicembre, avrà luogo la rassegna presso il Circo della Farfalla, sito in Francavilla Fontana (BR) in via Giancola 4. I primi 3 concerti, vale a dire quelli del 14 Ott. / 11 Nov. / 18 Nov. vedranno la partecipazione dei musicisti:
GIANCARLO TOSSANI, RADIM HANOUSEK, ANDREA MORELLI, FABIO DELVO'.
Infoline: ilcircodellafarfalla@libero.it fabiodelvo@hotmail.com Facebook: Fabio Delvò Official Il Circo della Farfalla
mercoledì 20 settembre 2017
Cristiano Arcelli in concerto alla Casa del Jazz con l'ensemble “F.A.R.E.” Fourneyron/Arcelli Residence Ensemble
Sabato 23 settembre Cristiano Arcelli sarà tra i protagonisti di un grande concerto alla Casa del Jazz di Roma. Dalle ore 21, si terrà difatti l'evento conclusivo
di "Una Striscia di Terra Feconda", il Festival franco-italiano di Jazz
e Musiche Improvvisate con la direzione artistica di Paolo Damiani e
Armand Meignan. Preceduto alle 21 dall'esibizione del Gabriele Evangelista Quartet, Arcelli si esibirà con il “F.A.R.E.” Fourneyron/Arcelli Residence Ensemble, fondato insieme al trombonista francese Fidel Fourneyron, uno dei più talentuosi musicisti europei e geniale compositore. Per i tre giorni precedenti il live, Arcelli e Fourneyron saranno artisti in residenza alla Casa del Jazz per un importante progetto di incontro e produzione artistica:
raffinato compositore e strumentista tra i migliori in Italia, per
questa residenza Cristiano Arcelli è risultato vincitore del bando indetto da MIDJ-Associazione Musicisti Italiani di Jazz. A completare l'ensemble F.A.R.E., altri tre grandi musicisti: il chitarrista Francesco Diodati, il contrabbassista Matteo Bortone e il batterista Bernardo Guerra.
Cristiano Arcelli: "Avere un linguaggio condiviso è il miracolo che il jazz ha reso possibile. Questo grande dialetto è per gran parte formato dai cosiddetti “Standard”. Parlando
con Fidel ci siamo resi conto che, io con i gruppi degli ultimi anni e
lui con il suo bel trio Un Poco Loco, stiamo lavorando sul grande
repertorio di questa musica. Le
partiture vengono trattate, riscritte, rielaborate, i temi o le forme
cambiati; tutto verrà destrutturato, contraffatto e rimescolato con uno
spirito giocoso. Una musica nuova eppure già condivisa, una lingua piena di speranza. Grazie
a “Midj” e ad “Una striscia di terra feconda” per questa possibilità di
creare musica con un gruppo di musicisti straordinari."
Raffinato compositore,Arcelli ha scritto per l’Italian Jazz Orchestra, l’Orchestra Bruno Maderna e la Bangkok Symphony Orchestra. Ha inciso 7 album a suo nome: Almost
Romantic (Encore Jazz 2017), Solaris (Encore Jazz 2015), Brooks (Auand
2013), Urban Take (Radar – Egea 2009), Bestiario (Radar – Egea 2006),
Ricercando (Wide Sound 2002) e Di Terra (Wide Sound 2001).
Suoi sono gli arrangiamenti di
"Pane e tempesta" e "Il museo dell’innocenza" (Paolo Damiani), "La
donna di cristallo" (Cristina Zavalloni), "Radar Band plays Nino Rota" e
"Da Istanbul a Napoli" (Cartagena Music Festival), "Diario del ritorno"
(Corciano Festival) e "Sera d’autunno" (Trento Jazz). Si è esibito in grandi palchi internazionali come
Umbria Jazz, Torino Jazz Festival, Jazz at Lincoln Center (NY),
Cartagena Music Festival, Casa del Jazz, European Jazz Expo, Maison de
la culture de Grenoble, New Morning (Paris), Saalfelden Jazz Festival,
Beijing Internationl Jazz Festival, Amiens, Teatro Regio (Torino),
Auditorium Parco della Musica. Fidel Fourneyron è uno dei maggiori trombonisti e compositori a livello europeo.
Solista nell’ONJ di Olivier Benoit o nei gruppi Papanosh, Desert White
Orchestra, Marc Ducret Tower Bridge, Le Grand Orchestre du Tricot,
Umlaut, nonché autore di progetti tra i più originali come un Poco Loco o
il suo nuovo “Que Vola?", un incontro tra il jazz e il suono cubano,
nuova “grande scoperta” della “nouvelle vague” francese.
In uscita il 22 settembre per Auand, il nuovo lavoro del pianista fiorentino, con Francesco Ponticelli e Tommy Crane
Esce il 22 settembre per Auand, il nuovo album del pianista Simone Graziano, dal titolo “Snailspace”.
Ad accompagnare Simone Graziano, qui al piano, synth e Fender Rhodes,
in questo percorso alla riscoperta del valore del tempo, ci sono
Francesco Ponticelli al contrabbasso e synth, e Tommy Crane, giovane rising star internazionale alla batteria. Impegnato attualmente dal vivo con “Frontal”, Graziano presenterà questo nuovo album in un tour a partire da febbraio 2018.
“Snailspace” è apologia della lentezza, intesa come forma di ribellione. La quarta fatica discografica di Simone Graziano deve il titolo a un racconto di Luis Sepúlveda, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, in cui una lumaca di nome Ribelle, dopo essere stata cacciata dal suo gruppo, viaggia alla ricerca del significato della lentezza. In questo modo, scopre
che proprio grazie al suo muoversi a un tempo diverso da tutti gli
altri animali, riesce a vedere un mondo nascosto, più ricco e denso,
solitario e silenzioso.
Scrittura iniziata nel 2015, “Snailspace” è un album dalla lunga gestazione. La lentezza - afferma Simone Graziano - non è riferita alla velocità dei brani, bensì al tempo necessario per crearli. La
lumaca aderisce alla terra e, grazie alla lentezza dei suoi movimenti,
ne scopre ogni dettaglio. Allo stesso modo, la lentezza creativa fa sì
che la musica aderisca a noi stessi, svelandoci una parte che prima non
conoscevamo.
Quella di Simone Graziano, è una scrittura ricca, capace di alternare il minimalismo alla complessità. Tutte le tracce di “Snailspace” godono di una struttura compositiva in continua evoluzione: tanto
i cambiamenti progressivi, che richiamano la musica elettronica, quanto
quelli più bruschi e senza preavviso, permettono di attraversare un
ampio spettro di emozioni.
Tbilisi,
incipit evocativo di “Snailspace”, è stata scritta nel conservatorio
della capitale georgiana in una gelida notte di dicembre, su un
pianoforte che aveva due note rotte (fa diesis e si), motivo per cui
queste vengono ripetute in modo insistente. Dalla melodia elegiaca di Accident A, seconda traccia dell’album, si passa all’andamento ipnotico e a tratti isterico della successiva Accident R. Emicrania è un crescendo emotivo basato su delle cellule ossessive che pervadono tutto il brano, mentre Neri, dedicato all’infanzia, traghetta, come una nenia, verso l’immaginario onirico e rock di July 2015. Aleph 3, vero e proprio innesto di musica elettronica e jazz, sfocia in una lentissima ballad il cui elemento arcano e misterioso viene ripreso nella traccia successiva, Vignastein, dedicata all’eccentrica e poliedrica figura del critico musicale Giuseppe Vigna. Il congedo dall’ascoltatore si ha con Slowbye, concepito da Graziano e Ponticelli in un’afosa sera d’agosto, come un brano essenziale ed elettronico, in cui Ribelle non trova sicuramente una sosta ma una nuova consapevolezza.
In
“Snailspace”, sono molteplici anche i rimandi alla letteratura: dal già
citato Sepúlveda, all’universo immaginifico di Jorge Louis Borges
rievocato con Aleph 3, passando per “Emicrania” di Oliver Sacks,
in cui si indaga l’aspetto patologico e rituale del mal di testa
cronico. “Snailspace” è un album ricco di suggestioni letterarie al
punto da poter essere considerato esso stesso un racconto musicale
racchiuso in uno spazio limitato o nell’attività onirica di una notte,
ma capace di abbracciare tutto.
Formazione:
Simone Graziano (piano, synth, Fender Rhodes)
Francesco Ponticelli (double bass, synth)
Tommy Crane (drums)
Tracce:
Tbilisi (S. Graziano)
Accident A (S. Graziano)
Accident R (S. Graziano)
Emicrania (S. Graziano)
Neri (S. Graziano)
July 2015 (S. Graziano)
Aleph 3 (S. Graziano)
Vignastein (S. Graziano)
Slowbye (S. Graziano, F. Ponticelli)
Recorded at Artesuono Cavalicco (UD) on 2-3 April 2017 by Stefano Amerio
Mixed and mastered at Pontichouse on 12-13 June 2017 by Francesco Ponticelli
Da oggi è disponibile il nuovo disco del trio Quilibrì .
Non potevano scegliere un titolo migliore. Note dei tempi è un continuo fluttuare di note in apparente assenza temporale.
L' apprezzato minimalismo, ricco di riflessive pause, in realtà è una prosa di complesse poliritmie. Durante l'ascolto vengo in mente il Microcosmo di Béla Bartòk, le geometrie di Anthony Braxton, ma anche suoni paesaggistici come il mormorante gocciolio delle grotte calcaree o il soffio del vento tra le rovine di un vecchio casale.
Per chi ha avuto la rara fortuna di ascoltare dal vivo il sassofono di Ayasso, che ha firmato quasi tutti i brani,sa che definire il suo suono atipico non è una banalità. Le note sotto la sua guida si trasformano in astrazioni che ricordano la lieve voce di un santone, il graffiare del mare sulla sabbia, ma anche il chiassoso vociferare delle fogli d' autunno.
Degani eRiaudo sono altrettanto comunicativi, la loro compartecipazione ci ricorda che il Jazz non è altro che un call e response ( botta e risposta ... l' anima di un dialogo ricco di emozioni) ...il concetto di interplay negli ultimi tempi viene poco valorizzato a favore di singole Star capaci solo di sterili virtuosismi.
Ogni brano è percosso da insolute dissonanze, sfocati paesaggi simili a ricordi persi nel tempo, istanti eterei ... sinuosi percorsi armonici.
Per cogliere ogni singola cellula del disco e necessario un silenzioso ascolto .... sicuramente ascoltarlo dal vivo ci darebbe la possibilità di apprezzare anche la ricchezza della gestualità dei singoli musicisti .... speriamo presto!!!
Brani
1 Dancing colors 3:02
2 Ballombroso 4:11
3 Granché 4:35
4 Indi 4:05
5 Molla 2:08
6 Limpido mistero 4:37
7 Stilla d'aponia 1:42
8 Mandalino 3:12
9 Embé 3:17
10 Qui in aria 7:40
11 Caffo 4:28
Andrea Ayace Ayassot soprano saxophone Enrico Degani guitar Claudio Riaudo percussion
Compositions by Andrea Ayassot, except "Dancing Colors" by Franco D'Andrea
RECORDED AT Play! on 21/02/2017 and 22/02/2017 BY Alberto Macerata
MIXED AT Play! on 22/02/2017 BY Alberto Macerata
MASTERED AT Play! on 3/03/2017 BY Alberto Macerata
PRODUCED BY: Quilibrì
EXECUTIVE PRODUCER: Marco Valente
COVER PHOTO BY: Luca Storero
INNER PHOTOS BY: Luca Storero