Modes of Communication
Letters from the Underworlds
Per introdurre quest'opera meravigliosa, recentemente pubblicata dalla Blue Note Records, bisogna precisare che la cultura Zulu, il codice del guerriero africano, è profondamente legata alla musica per il suo potere motivazionale e le proprietà di guarigione.
Questa simbiosi è la chiave per comprendere la visione artistica di Nduduzo Makhathin. Il giovane pianista è cresciuto tra i paesaggi collinari di UmGungundlovu in Sudafrica, un paesaggio pre urbano in cui musica e pratiche rituali sono strettamente
collegate.
“Sono cresciuto ascoltando la musica proveniente da KwaZulu-Natal e tutti i diversi rituali del loro repertorio, sono state le prime influenze che ho assorbito.”
Oltre alle profonde radici etniche ad ispirarlo ci sono anche le leggende del jazz sudafricano, i pianisti Bheki Mseleku, Moses Molelekwa e Abdullah Ibrahim. Ai quali rende omaggi nei brani Beneath the Earth,Umyalez'oPhuthumayo e Emaphusheni.
"I musicisti che mi anno preceduto suscitavano molte emozioni nella musica che suonavano, penso possa essere collegato al clima politico di quei giorni. Sento anche che c'è un'unicità nel jazz
sudafricano che ha creato un interesse in tutto il mondo, ma lo stiamo lentamente perdendo, ritengo che la nostra generazione debba esserne consapevole e conservare queste sfumature nella musica di oggi."
Grazie alle indicazioni del suo maestro Mseleku, Makhathini è stato introdotto alla musica dello storico quartetto di John Coltrane.
"Ho capito la mia voce di pianista attraverso A Love Supreme ...
ero sempre stato alla ricerca di un tipo di musica che potesse rispecchiare o evocare il modo in cui la mia gente ballava,vcantava e parlava, McCoy Tyner me lo ha fornito."
Una voce ben interpretata in brani come Isithunywa,Shine e On Yhe Other Sine.
Makhathini, oltre ad un'intensa attività concertistica tra l'Africa e gli Stati Uniti, è attualmente attivo come insegnante, ricercatore e produttore musicale . Dal 2014, quando ha fondato
l'etichetta Gundu Entertainment in collaborazione con sua moglie, la cantante Omagugu Makhathini, ha pubblicato otto album a suo nome. Album che gli sono valsi numerosi premi internazionali. Il suo album del 2017 Ikhambi è stato il primo ad essere pubblicato su Universal Music South Africa e ha vinto come il miglior album jazz ai South African Music Awards (SAMA) nel 2018.
Sono numerose le collaborazioni con artisti famosi ed emergenti della scena internazionale, tutte queste esperienze hanno dato un contributo alla musica di Makhathini, orgogliosamente influenzata
dalle sue radici, mescola l'improvvisazione alla divinazione e alla guarigione, temi ritenuti molto importanti anche per John Coltrane.
Nel 2017, come scrittore e relatore, Makhathini ha tenuto un discorso per TEDx, dal titolo "Un nuovo sguardo verso pratiche e articolazioni di uBungoma.
“... uBungoma è una parola zulu che si riferisce appunto alla pratica di guarigione e divinazione.
Nel quale si pone delle domande …
"Come possiamo iniziare ad ascoltare un antenato?
Lo ascoltiamo con le nostre orecchie fisiche?
… o lo ascoltiamo in termini di testo/emozione ?”
Pe questo ascoltare il terreno è una sorta di introduzione a questa idea di ascolto.
"L'ascolto della terra si collega in molti modi a questo disco, di come ora vivo qui, sono con te e ti capisco! "
In Modes of Communication: Letters from the Underworlds, Makhathini promette di entrare nelle porte del non ritorno con un linguaggio molto espressivo in cui le melodie e i lamenti si mescolano alla ritualità delle percussioni.
Le mie considerazioni, per ovvi motivi etici, in merito a questo album sono estremamente positive. Qui non si fa Musica per intrattenere o per piacere altrui, non ci sono facili compromessi o bieche speculazione. L'evento sonoro si riappropria di quella ritualità per il quale è stato creato. Le persone vengono coinvolte in parte attiva, anche l'ascoltatore più distratto aggiunge e beneficia delle vibrazioni collettive. Un percorso artistico ed intellettuale encomiabile,nel quale non si lascia niente al caso e dove tutti gli elementi trovano un incantevole equilibrio. Makhathini non è solo un ottimo pianista, il suo obbiettivo è quello di raggiungere e unire più persone possibile e lo fa con il linguaggio universale, quello che accomuna tutti i popoli, la Musica.
Tra le tante collaborazioni protagoniste in questo album vorrei evidenziare l'esibizione vocale di sua moglie Omagugu su "Yehlisan'uMoya" e la figlia Nailah in "Indawu".
"Indawu",le persone che vivono dentro e sotto l'acqua ", spiega Makhathini. "Questi spiriti sono noti per la loro passione per la musica e la danza, quindi la riva del fiume diventa uno spazio
rituale centrale visitato per placare gli antenati."