Sono 87.000 gli euro della raccolta fondi calcolati fino ad ora
Il Jazz italiano si mobilita per la costruzione del Centro polifunzionale di Amatrice
Ammonta a circa 87.000 euro la somma raccolta attraverso le sottoscrizioni e la raccolta fondi de Il Jazz italiano per le terre del sisma.
Tale somma è il risultato delle iniziative del 2017 e del 2016 (il Jazz italiano per Amatrice), finalizzate, grazie alla collaborazione con Io Ci Sono Onlus, alla costruzione del Centro Polifunzionale di Amatrice e alle successive attività socio-culturali che daranno vita e respiro alla struttura.
Al totale calcolato fino a questo momento,andranno poi aggiunte le somme raccolte dai commercianti presenti per la ristorazione e dal Comune dell’Aquila, nonché i 3500 euro raccolti dalla Nazionale Italiana Jazzisti grazie alla partita di calcio di beneficenza del 2 settembre e ad altre iniziative collaterali, che saranno destinati all’acquisto di strumenti musicali per la Banda di Amatrice.
La quattro giorni de Il Jazz italiano per le terre del Sisma si è svolta in quattro città, coinvolgendo oltre 700 musicisti provenienti da tutta Italia: il 31 agosto a Scheggino (PG), il 1 settembre a Camerino(MC), il 2 settembre ad Amatrice (RI), e il 3 settembre a L’Aquila, con concerti e iniziative che hanno ribadito la vicinanza di tutto il mondo del jazz ai territori e alle popolazioni colpiti dal terremoto.Solidarietà
e unione fanno quindi ancora rima con jazz. “Il jazz italiano per L’Aquila” è stato il primo capitolo di un percorso
importante, significativo, indimenticabile che ha visto riversarsi nel
capoluogo abruzzese, il primo weekend del settembre 2015, un fiume di persone appassionate che si sono strette attorno
al cuore di una realtà ancora profondamente segnata dal terremoto del 2009. L’anno
successivo, il tentativo di organizzare una seconda edizione è stato spazzato
via dal terribile sisma che ha messo in ginocchio il centro Italia, il 24
agosto. Tutta l’Italia del jazz, però, si è prontamente mobilitata per riuscire
a riunire i pezzi di un progetto che, alla luce di quanto successo, poteva
avere ancora più valore. Il 4 settembre
2016 la penisola intera, da Courmayeur a Lampedusa, ha visto nascere “Il jazz
italiano per Amatrice”, una maratona nazionale che ha avvicinato e unito i
cuori e i luoghi nel grande abbraccio della musica.
Memori
di questo piccolo grande miracolo e ancora più fiduciosi nel continuare l’opera
di sensibilizzazione indirizzata ad accelerare i tempi della ricostruzione delle
zone terremotate, per il 2017 Associazione I-Jazz, MIDJ – Musicisti Italiani di
Jazz e Casa del Jazz hanno organizzato “Il
Jazz italiano per le terre del sisma”. La
manifestazione è stata promossa da MIBACT
– Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Comune dell’Aquila-Comitato Perdonanza,
e sostenuta da SIAE – Società Italiana
degli Autori ed Editori, in qualità di main sponsor, con il contributo di Fondazione
Finanza Etica, Cafim,
Nuovo Imaie, Tipici dei Parchi in Jazz e dai comuni di Scheggino, Camerino e Amatrice. Da segnalare, per quest’ultime amministrazioni
coinvolte, la straordinaria organizzazione e il sostegno di Associazione VisioninMusica (Scheggino), Musicamdo Jazz e TAM-Tutta un'Altra Musica (Camerino) e Fara Music (Amatrice).
“Quest’anno
siamo tornati all’Aquila con la formula originaria - dichiara il direttore artistico, Paolo Fresu - con quasi 600 artisti in un’unica giornata, distribuiti in circa 100
concerti su 17 palchi posti in strade, piazze, chiostri e cortili appena
restaurati e riaperti al pubblico (un altro messaggio importante, non solo per
la città ma per tutto il Paese), chiese, basiliche, fontane e luoghi simbolici
tra cui la meravigliosa Fontana delle 99 Cannelle, alla presenza del Ministro
Franceschini, del Sindaco dell’Aquila e di varie autorità e la Casa dello
Studente, luogo simbolo del sisma, teatro di un dramma in cui persero la vita
otto giovani.
In questa
edizione, non potevamo certo ignorare la nuova geografia del sisma,
modificatasi e ampliatasi di recente. Non
solo Amatrice, Arquata del Tronto e Accumuli ma anche i centri colpiti dal
terremoto nelle Marche e nell’Umbria. È stato così che la giornata di
quest’anno si è trasformata in una quattro giorni dove l’abbraccio del jazz
italiano è stato ancor più corale ed esteso. Il 31 agosto a Scheggino, piccolo paese della Val Nerina, abbiamo
voluto dimostrare che un borgo bellissimo e in parte graziato dal sisma può
essere fruito da tutti quei turisti che troppo spesso ignorano luoghi così
belli e silenziosi, sostenendo un’economia che si basa soprattutto sul turismo.
Il primo settembre siamo stati a
Camerino, città purtroppo danneggiata al punto da essere piantonata
dall’Esercito e abbiamo abbracciato una comunità di artisti e organizzatori che
in poche ore drammatiche ha perso i propri teatri che erano riferimento per
un’intera Regione.
Infine il
2 settembre siamo stati ad Amatrice,
memori di ciò che è accaduto lo scorso anno. Il sogno, già da allora, era di
portarvi una serata di musica che confortasse i cittadini dopo un anno vissuto
duramente, coscienti delle difficoltà organizzative e del rispetto per i morti,
per le loro famiglie e per la comunità colpita. In quel contesto abbiamo
ritenuto giusto, insieme alla Croce Rossa e all’Associazione IoCiSono, tenere
un concerto intimo nel luogo esatto dove sorgerà il Centro Polifunzionale di
Amatrice da noi donato, nella speranza che tra un anno, se il programma dei
lavori non subirà ritardi, la musica potrà risuonare in quello spazio.
Siamo
tornati all’Aquila il 3 settembre 2017, con una lunga giornata finalmente
possibile nella sua forma originaria, con l’idea di rivitalizzare un centro
storico ferito, di aprire al pubblico spazi fino a ieri non accessibili per
riempirli di musica e per dimostrare che la città ce la può fare se l’anima
poetica ed emozionale prende il sopravvento. Abbiamo portato emozioni e ci siamo emozionati nel diffondere la
musica che amiamo, guardando gli occhi lucidi degli aquilani ma anche e
soprattutto i sorrisi di una giornata finalmente spensierata.”