sabato 9 giugno 2018

FABRIZIO BOSSO
in tour negli Stati Uniti
Chicago, Greensboro, Washington, New York
13-20 giugno 2018
Link video live 





Il 13 giugno 2018 parte il serrato tour americano di Fabrizio Bosso con il suo quartetto, da Chicago a New York, passando per Greensboro e Washington, dove suonerà per tre date.
Da poco rientrato dal tour in Cina patrocinato da Umbria Jazz, il quartetto di Bosso sarà in concerto per sei date negli Stati Uniti in cui presenterà il progetto “State of the Art”.

Il 13 giugno prima data al Jazz Showcase di Chicago, il 15 giugno al Van Dyke Performance Space di Greensboro nel North Carolina, i cui proventi andranno a favore della ricostruzione della scuola locale distrutta dal recente tornado, il 17 giugno al DC Jazz Festival di Washington, poi, sempre a Washington, il 18 giugno all’Auditorium dell’Ambasciata d’Italia e il 19 giugno alla Residenza dell’Ambasciatore d’Italia. Il tour americano si chiuderà con il concerto del 20 giugno all’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura di New York.

Il pianista Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci, sono musicisti che ormai da anni condividono il palco con Fabrizio Bosso; un’esperienza artistica sublimata dagli ultimi due dischi, “State of the Art”, doppio album live uscito ad aprile 2017 e registrato dal vivo durante i concerti del quartetto a Roma, Tokyo e Verona, e “Merry Christmas Baby”, uscito a dicembre 2017.

“State of the Art” rappresenta un’istantanea fedele di una fase tra le più felici nella carriera del trombettista che ha voluto fissare alcuni momenti memorabili e che ora ripropone, per viverli con rinnovata energia e rivestirli con nuovi colori e sempre nuove idee. Uno Stato dell’Arte, quello di Bosso e del suo quartetto, che si esprime in un dialogo autentico, forte e pieno di espressività. Nel repertorio, oltre agli standard e all’improvvisazione, regina indiscussa di questa formazione, emerge anche la peculiare cifra compositiva di Bosso che, sempre riconoscibile, si esprime in brani originali come Rumba For Kampei, Mapa, Black Spirit, Dizzy’s Blues o Minor Mood.

Il lungo tour di “State of the Art”, iniziato nel 2016, ha toccato, oltre l’Italia, la Polonia, la Spagna, la Repubblica Ceca, la Corea, il Giappone e la Cina.

Formazione
Fabrizio Bosso, tromba
Julian Oliver Mazzariello, pianoforte
Jacopo Ferrazza, contrabbasso
Nicola Angelucci, batteria

Tour
13/6 Jazz Showcase Club, Chicago
15/6 Van Dyke Performance Space, Greensboro 
17/6 DC Jazz Festival, Washington
18/6 Auditorium Ambasciata d’Italia, Washington
19/6 Residenza Ambasciatore d’Italia, Washington
20/6 Istituto Italiano di Cultura, New York


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Management Giovanna Mascetti

venerdì 1 giugno 2018

"Drive"



Elettrico e graffiante, Drive! 


.....in uscita a giugno per Auand su CD e per Rous su Vinile.


«La caratteristica principale di questo gruppo – dice Guidi, impegnato in questa nuova avventura con Auand/Rous dopo i successi con ECM  – è la totale paritarietà di ruoli. Non c’è mai uno strumento predominante. Riascoltando la musica, per me è chiarissimo che è il prodotto delle caratteristiche e delle predilezioni di ognuno di noi». «Questo gruppo nasce più di due anni fa – gli fa eco Federico Scettri – Ci conoscevamo già tutti e tre per avere lavorato insieme in diversi gruppi in passato, e questo ci ha aiutato a trovare subito una bella alchimia. Abbiamo suonato tanto e spesso, cosa sempre più rara di questi tempi. L’approccio alla musica è stato molto spontaneo, abbiamo parlato davvero poco eppure alla fine il risultato ci ha sempre soddisfatto. Inoltre il lavoro di Tramontana è stato molto interessante». 
Vera marcia in più di Drive!, Niccolò Tramontana ha assistito all’intera gestazione del disco ricoprendo vari ruoli, e contribuendo a plasmarlo fino a dargli la sua forma finale: «Era con noi sia in sala sia in post-produzione – aggiunge Scettri – È riuscito a editare e mescolare sezioni anche molto diverse tra loro, creando un bell'equilibrio fra i suoni acustici ed elettrici, e quelli sintetici ed elettronici».



......



Per essere un disco da studi è insolitamente ricco di "Lives".

.. e si !! si tratta di un diario scritto e diretto a 6 o 8 mani, ognuno ha contribui col suo vissuto, integrando e ampliando l'esperienza collettiva.

Il Maggiolino in copertina rende molto bene il suono dell'album, che è volutamente grasso, sporco e corrosivo, di quelli che ti fanno venire la pelle d'oca, che ti fanno sobbalzare dalla poltrona. 
Blocchi di suono che spostano l'aria e muovono le maree, iceberg che si scontrano.

C'è anche spazio per quiete ed inquiete riflessioni, il paesaggio elettroacustico sempre in tensione, lacerante, ci avvolge e coinvolgi in un viaggio di visioni reali non sempre piacevoli ma vere, crude come sono quelle del nostro tempo!!!

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Brani
01 High Voltage
02 Pyramid
03 Upright Spiral
04 Don't be a Square
05 The Fire Swamp
06 Scorpions
07 Serpentine Method
08 Moonraker
09 Nocturne
10 Blue Dream
11 Wheelhouse

Musicisti

Giovanni Guidi fender rhodes, keyboards
Joe Rehmer double bass, electric bass
Federico Scettri drums


Produced by Drive!
Executive Producer: Marco Valente
Recorded at Marchiselli, Foligno (PG) – Italy
Engineer: Niccolò Tramontana
Cover Photo: Michele Palazzo



Oggi nasce una nuova etichetta discografica!!


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Nasce una nuova etichetta discografica: We Insist Records, fondata da Maria Borghi. Il primo giugno, le prime due produzioni: St()ma di Cristiano Calcagnile e Us Pipeline Giancarlo Nino Locatelli.

Con il progetto We Insist Records, Borghi realizza un sogno nel cassetto che coltivava da oltre dieci anni, nato grazie all’incontro artistico con Nino Locatelli, Cristiano Calcagnile, Gian Maria Aprile e molti altri artisti nel corso degli anni.






Un progetto che, come facilmente intuibile dal nome, si richiama al titolo dello storico album del 1960 di Max Roach: We Insist! Max Roach's Freedom Now Suite. Il messaggio della “We Insist Records” è anche quello di resistere, appunto, ai tempi di crisi discografica, di andare controcorrente, puntando sempre e comunque sulla 
qualità e sulla musica.






Una scelta non casuale per un’etichetta che intende farsi megafono di progetti fortemente improntati alla sperimentazione, alla ricerca e all’improvvisazione. Così come non è un caso che i primi due dischi che saranno pubblicati il 25 maggio dall’etichetta siano due produzioni che rispecchiano in toto il suo spirito e i suoi obiettivi.











St()ma, primo progetto in solo del batterista Cristiano Calcagnile e Us del gruppo Pipeline di Giancarlo Nino Locatelli. L’uscita degli altri due album (sono previste per ora quattro pubblicazioni all’anno) è prevista in autunno.
Entrambe queste due prime uscite segnano in modo molto netto la scelta editoriale della We Insist Records, che sceglie i propri artisti in base alla loro capacità di sviscerare un’idea musicale, darle forma e profondità.
Due album che, in modo diverso, si fanno portatori di un’idea di jazz che fa dell’improvvisazione e della volontà di sfuggire alle classificazioni la propria cifra stilistica, il proprio tratto distintivo.






Un ulteriore e non secondario dettaglio del progetto We Insist è, infine, l’estrema cura nel packaging“Ci appassiona la ricerca – spiega Maria Borghi – e da qui nasce il desiderio di conferire un carattere preciso e identificabile ad ogni album che decidiamo di pubblicare. Tutto ciò che ci stimola diventa un ottimo spunto per progettare e confezionare le nostre pubblicazioni con estrema cura, seguendo un’idea estetica a 360 gradi”.





La scelta di pubblicare (anche) in vinile adottata dall’etichetta, non risponde dunque solo a una passione sempre più diffusa per l’oggetto in sé, che sta conoscendo una nuova giovinezza. Questa è, soprattutto, una scelta che rispecchia il desiderio di rivolgersi a un pubblico in grado di prendersi il tempo necessario da dedicare all’ascolto di un album, capace di apprezzare un oggetto prezioso, fatto con cura e che rispecchia una coerenza e un’identità precise: quelle di un’etichetta che non ha paura di osare con progetti ambiziosi.







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