THE STORYTELLERS
Il trio Yerkir , composto da Paolo Bacchetta alla chitarra, Zeno De Rossi alla
batteria e Giulio Stermieri all'organo Hammond, ha dato vita ad in un nuovo
capitolo targato Auand Record.
La formazione è nata nel 2017 nel corso degli Auand Days, la residenza
artistica organizzata a Bisceglie dall’etichetta di Marco Valente, che ha riunito
alcuni dei più creativi musicisti italiani per una full immersion di
sperimentazione e innovazione sonora.
Il loro incontro è stato uno dei più
fruttuosi, da allora è iniziato un percorso fatto di concerti:
«I live – dice Paolo Bacchetta – sono serviti a raffinare il suono e comprendere
meglio le strategie più efficaci per farlo funzionare. Ho desiderato registrare
con loro perché da subito mi è sembrato ci fossero dinamiche importanti in
atto. Abbiamo cercato di lavorare con attenzione sul materiale, esplorandolo a
fondo in modo da capire quale fosse adatto a noi. Ancora oggi mi sorprende
quanto un brano possa essere vivo anche dopo l’ennesima performance. Nella
scelta degli originali abbiamo lasciato libertà assoluta».
Il primo elemento che lega i tre musicisti è la comune passione per l'eredità
lasciata da Paul Motian, che :
«ha di fatto motivato la nascita del nostro gruppo. Ci siamo trovati proprio per
suonare le sue composizioni e poi abbiamo aggiunto pezzi originali, anche
spinti dall’infaticabile Marco Valente di Auand Records. Motian è stato una
sorta di riferimento costante per il gruppo fin dal primo incontro: anche i
brani originali hanno un’anima che personalmente trovo affine all’universo del
batterista americano, soprattutto dal punto di vista poetico».
Parlando dei suoi compagni di viaggio Bacchetta ci tiene ad evidenziare il grande rapporto di fiducia che ha nei loro confronti :
«Il suono di entrambi non è mai scontato, non c'è mai stato un momento in cui
abbia percepito questo gruppo come un “organ trio”, almeno non in senso
tradizionale. Sono due musicisti con una musicalità spiccata e molto
complessa e questo ha sempre permesso alla musica di prendere direzioni
inaspettate, cariche di tensione e di pathos».
La figura di Motian è dominante, non è un caso che il Maestro abbia
partecipato e formato molti die progetti in trio che hanno influenzato il jazz
degli ultimi 60 anni.
La leggendaria collaborazione con Bill Evans e Scott La Faro, oppure Geri
Allen e Charlie Haden.
Ma forse la formazione che ha ispirato Bacchetta e
compagni è quella con Bill Frisell e Joe Lovano.
Di fatto, in brani come Abacus e Chinese Cafe, ma anche in Jean e Annet, il
suono della chitarra si fa ampio, note singole immense come macigni che
cadono con la leggerezza di una farfalla, disegnando profondi e dilatati
orizzonti, dove l'organo ne rapisce i colori e li riflette come un grande lago
nel deserto.
La batteria è predominante in tutti i brani, pronta a sottolineare gli accenti
dell'animo, suggerendo a volte pause e respiri fondamentali per il carattere
collettivo.
Originale e coinvolgente l'interazione dei brani legati alla danza, La Danza Macabra,
Circle Dance e Dance, dove la dea della complicità apre le porte ai sui chakra,
liberando i tre elementi fondamentale dell'arte del suono, la melodia si
intreccia tra le poliritmia a l'armonia li avvolge in un volo di estasi.
Un album godibilissimo, fuori e dentro i generi, ci sono talmente tanti colori
che alla fine rimane solo il bianco, la luce prima del suono …. e poi tutti gli
umori della tempesta.
https://paolobacchetta.bandcamp.com/album/the-storytellers
Brani
01 WHITE MAGIC
02 ABACUS
03 LA DANZA MACABRA
04 CHINESE CAFE
05 SOURNOISE
06 ANNETTE
07 DANCE
08 JEAN
09 F.F.
10 CIRCLE DANCE
Produced by Paolo Bacchetta
Executive Producer: Marco Valente
Recorded at Bluefemme Stereorec, Montirone (BS) – Italy
Engineer: Marco Franzoni
Cover Photo: Alessia Nolli
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