The Mountain Sessions
Blues & Guitar Excursions
Roberto Menabò è una delle figure più attive e molto seguite nel panorama musicale italiano, per tutti gli appassionati di Blues, Cowntry Blues, Fingerpicking e American Primitive Guitar lo conosce.
Non è solo un eccellente chitarrista acustico ma un vero e proprio divulgatore di questi generi musicali.
I suoi libri, come i suoi dischi, sono il frutto di una passione che coltiva da molto tempo. Nel corso degli anni le sue ricerche storiche sono state raccolte nel romantico e dannato “Rollin' and tumblin'. Vite affogate nel blues”, ma anche nel controverso “Il Blues ha una Mamma Bianca”, l'anticonformista “MESDAMES A 78 GIRI " ed il libro biografico "John Fahey".
Mentre la passione per la chitarra lo ha porta all'incisione di “A bordo del Conte Biancamano” , “LAUGHING THE BLUES”, “IL PROFUMO DEL VINILE “ e quest'ultimo “The Mountain Sessios”.
Quello che mi impressione del Menabò è la capacità di mantenere e trasmettere un entusiasmo giovanile, mentre le figure del passato invecchiando perdevano di grinta, lui sembra sempre quel ragazzo curioso e dinamico dei primi tempi.
Quando si entra in contatto con le sue opere si viene catapultate i un fantasioso mondo senza tempo, dove la gente vola sui treni a vapore o sfreccia su antiche navi d'acciaio, le persone si salutano con una vigorosa stretta di mano e non si cura di chi sei o cosa rappresenti, l'importante è convivere e condividere!!!
Il disco, come poi ci confermerà l'autore nell'intervista, è il classico "buona la prima!" ... quei dischi che la Sun Records pubblicava uno o due al giorno, dove dovevi essere veloce ad inventare nuovi pezzi altrimenti c'era sempre un altro pronto a prendere il tuo posto.
Per fortuna Roberto non ha tutta questa fretta, si concede i suoi tempi per organizzare …” io arrivo sempre preparato! Poi cambio qualcosa in corso d'opera però di massima so caso devo fare” … ed impila quattordici brani di grande respiro. Quasi come un concept album non si percepisce una reale differenza tra i brani originali e quelli presi in prestito, forse perché i primi sono figli legittimi dei secondi e i secondi sono stati talmente interiorizzati da renderli propri!
Il disco è di piacevole ascolto, una presenza gradita con la quale bere un bel sorso di Whisky !!!
Come procede la pubblicazione del tuo nuovo disco ?
Bene, qualche recensione qua e la .. sai il periodo non aiuta, aspettiamo di fare qualche live e di ritornare alla normalità. La situazione è preoccupante , questa cosa che non si può andare al teatro o ad un museo, di fare cultura … non vorrei che la gente si abituasse!!
Quando ci siamo sentiti, prima della pubblicazione, mi avevi detto che volevi trasmettere un forte senso dinamico!
Si ... come la corsa di un treno !!! (… mettete le cinture !)
Viste le restrizioni, come hai organizza le registrazioni?
In realtà volevo registrarlo molto prima, ma con il lockdown ho dovuto aspettare. Nel frattempo mi sono preparato esercitandomi molto, cosi come ce n'è stata la possibilità abbiamo organizzato tutto in un sabato. Volevo un'atmosfera tipo house concert! … eravamo solo io e il fonico. Non ho fatto ripetizioni o copia e incolla , per me era buona la prima , in alcuni ho improvvisato, solo in uno ho sovrapposto una slide e in un altro la voce. L'importante era mantenere un effetto di spontaneità, come le registrazioni di una volta, un suono che mi porto dietro da sempre!
Come hai scelto i brani da incidere ?
Fanno parte del mio repertori, alcuni sono delle mie composizioni originali, gli altri li ho collezionati nel mio percorso musicale, pezzi che so suonare e che mi vengono bene, di autori bianchi e neri senza distinzione, non amo schierarmi, credo che ognuno abbia saputi dare un sostanziale contributo, se era bravo non ere importante il suo colore della pelle!
Volevo un effetto di leggerezza, non che il Blues sia un tema leggero, però volevo uscire da certi demoni della sofferenza, anche perché non c'è più nessuno che lavora nei campi di cotone, oggi i problemi sono altri e accomunano tutti. Così, senza riesumare vecchi stereotipi, ho voluto mettere in risalto l'aspetto più spensierato, cercando di creare un suono sciolto, allegro e che trasmettesse positività.
Nonostante le numerose pubblicazioni discografiche ed editoriali non hai mai pensato di dedicarti a tempo pieno al mestiere del musicista, questo ti ha dato la possibilità di poter scegliere al di fuori dai schemi commerciali?
Adesso non ho questo problema perché ho smesso di lavorare. Si nella vita per professione mi sono dedicato ad altro anche se comunque per scelta ho sempre preferito stare ai margini. Io sono un po Anarchico, ho i miei tempi e mi dedico alla mie passioni !
Nonostante hai pubblicato dischi di sola chitarra non ti identifichi in quel genere di chitarristi, con la casa piena di strumenti, sempre alla ricerca del suono giusto?
Ma sai questo dipende da tante cose, c'è anche il lato economico da valutare, se uno ha la possibilità forse fa qualche investimento ma io ho quelle due o tre chitarre con le quali suono da sempre , una mi accompagna da più di quarant'anni! … mi piace il loro suono non ho bisogno di altro.
Mi dicevi che anche tuo figlio suona !
Si, è uno dei tanti ragazzi che ha studiato al conservatori e che oggi si vede tappare le ali perché non gli vengono offerti sbocchi professionali. Questo prima e maggiormente adesso in questo periodo pandemico è un problema che andrebbe risolto alla svelta!
E' prevista una collaborazione padre e figlio?
Adesso non è in programma, lui è appassionato di Jazz e Swing Manouche, fa le sue cose e io le mie , forse in futuro … tutto è possibile!!
La situazione non è promettente, anche il nostro Menabò, un accanito ottimista, lascia trapelare alcune perplessità per il futuro. Però vi garantisco che il suo album è un ottimo antidoto per evadere dai pensieri negativi !!!