mercoledì 5 aprile 2023

 

Manlio Maresca 






 L'importanza inderogabile del mio rendez-vous


... è l'ultima creatura che il Marasca ha sapientemente confezionato per la giovanissima label https://www.record-y.com/.


Prima di introdurre il disco appena menzionato ci tengo a fare alcune considerazioni.

 
La prima è che si potrebbe ridurre il commento a :

Si tratta di un disco di un chitarrista , prodotto da un altro chitarrista che di chitarristico non ha niente. 

"Ma non è il "classico" disco da chitarrista".





La seconda è più complessa e riguarda il suono : 

Ad oggi , nel nuovo millennio, dove tutto è presso che digitalizzato, dove molti rapporti umani sono virtuali, come fa un musicista a commentare il paesaggio sonoro che lo circonda? ...  quali sono gli "strumenti" e il LINGUAGGIO più appropriati per farlo?

"Il fine giustifica i mezzi!"



Da indiscrezioni trapelate dai corridoi temporali dello UNDERGROUD nostrano, i due, il produttore Frank Martino e lo musico Manlio Maresca, hanno collezionato negli anni una serie di incontri, nei quali hanno maturato una reciproca stima e condiviso aspetti più o meno progressisti "del fare musica".

Sembra che fu proprio Martino a far scoprire  al Maresca come potevano essere utilizzati certi "ordigni digitali". 

Dal canto suo il Maresca, ricordiamo essere "Generazione X",
... classe 1977, fonda nel 2001 i “Neo” e successivamente gli “Squartet”, con i quali si esibisce in tutta Europa. Nel 2010 intraprende un tour negli Stati Uniti, insieme ai “Neo”, durante il quale registra Neoclassico, nell’Electrical Audio Studio con il sound engineer Steve Albini (Shellac, Pixies, Nirvana, The Ex) a Chicago. Nel 2006 collabora con Steve Piccolo e dal 2008 al 2015 con Joe Lally. Nel 2012 fonda il trio Andymusic, che esordisce accompagnando il poeta, attore e scrittore Remo Remotti. Con Andymusic, nel 2016, si esibisce al Torino Jazz Festival Fringe, al Fano Jazz by the Sea e ad Urbino Jazz Festival. Nel 2013 entra a far parte dell’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi, collaborando a fianco di ospiti del calibro di Gabriele Coen, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Niccolò Fabi, Paolo Fresu, Greg Hutchinson, e suonando sul palco del Primo Maggio. Nel 2016, sempre insieme all’Orchestra Operaia, registra il disco omonimo, uscito il 30 marzo per la collana “Jazz Italiano Live”, in collaborazione con la Casa del Jazz di Roma, edizioni l’Espresso. Sempre per la stessa raccolta registra l’album tributo ai Nirvana con il gruppo “Giovani Leoni” composto da Francesco Diodati, Fulvio Sigurtà, Beppe Scardino, Enrico Bracco, Gabriele Evangelista e Federico Scettri. Nel 2016 suona con il contrabbassista Ameen Saleem, leader del progetto “The Groove Lab”.




L’esaltazione dell’errore è all’origine dell’ultimo album di Manlio Maresca. Un elogio di raffinate scorrettezze musicali dal titolo Hardcore chamber music, uscito ad ottobre 2016 per l’etichetta https://auand.com/.

( Dati biografici https://www.youngjazz.it/artists/manlio-maresca/)





Questa lunga "storia d'amore", costellata di pizzini digitali e post ambigui e tendenziosi, ha dato alla luce ...



L'importanza inderogabile del mio rendez-vous





Un compcet album, fatto di momenti, riflessioni e incontri, come quello di con Frank, che con piacere e professionalità ( nei prossimi articoli vi parlerò più precisamente delle pubblicazioni della records Y  condotta da Ser. Martino).

 Potremmo dire che si tratta di un disco di un chitarrista , prodotto da un altro chitarrista che di chitarristico non ha niente, ma prima dovremmo definire cos'è e cosa no è chitarristico. 

Da Hendrix a oggi lo strumento è passato da acustico ad elettrico, da elettrico a digitale, dal digitale in poi ha cominciato ad accoppiarsi con alti strumenti digitale, con i quali dialoga e genera nuovi linguaggi. Credo che lo stesso Jimi o l'altro Frank ... Zappa , no avrebbero perso tempo ad "intripparsi" con certe macchine.
Sicuramente non è un progetto canonico, fortunatamente sfugge dalle etichette di genere, ma comunque mantiene un filo conduttore con quella vena sperimentale che ha distinto la chitarra e il chitarrista tra i protagonisti della  Musica degli ultimi cinquant'anni.  




In questo, Frank e Manlio, ognuno con il proprio stile e la propria sensibilità,  sono dei maestri capaci e di grande impatto.


Tornando al disco, già dai titoli bizzarri, come" vacanze al Verano", "conati di gioia" o "a volte confondo le chitarre con le pistole",  si evince la personalità auto ironica dell'autore. Ogni brano sembra emergere da un vago ricordo o da un sonno in dormiveglia. 
C'è quella spostante incertezza, instabilità che  rendono l'humus sonoro vivo , vibrante, quasi palpabile. Alcuni brani si distinguono per la loro capacità descrittiva, "Roma come non l'avete mai sentita", "quei sabati" oppure " scusate se vi ho svegliato", raccontano la vita e i suoni di un vissuto capitolino, uno sguardo personale del paesaggio sonoro della città eterna.





Come sempre ci siamo imposti in queste pagine e vi abbiamo consigliato , non fermatevi al primo ascolto ma soprattutto ascoltate con più parametri di valutazione, date libero sfogo alla fantasia !!!

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