"Noisy Games" di Manlio Maresca &
Manual for Errors
Quello di Manlio Maresca è un percorso
originale, la sua musica non è ne banale ne di facile comprensione.
Per descrivere il suo pensiero musicale usa spesso modi giocosi, distorti e
dissonanti, che possono disorientare l'ascoltatore meno attento. In
realtà la sua musica è molto più complessa, come diceva G.Gaslini "anche nel Free ci sono delle regole", cosi l'apparente “libero
disordine” in realtà segue delle regole compositive pianificate
dall'autore . Il concetto di “errore” come dissonanza sublima il
pensiero di T.Monk che affermava “ un errore ripetuto due volte è
una composizione!”(estemporanea).
Maresca, originario di Terracina, si fa
le ossa e cresce nel tessuto urbano della Capitale, sono numerose le
collaborazioni e i progetti portati avanti. Ricordiamo il progetto
NEO con l'amico Carlo Conti, purtroppo scomparso prematuramente pochi
mesi fa .
In fase creativa, oltre a mettere in
atto gli studi musicali, crea un puzzle di quello che è stato il suo
background giovanile, la musica elettro/wave , anche il
grunge/punk, ma soprattutto i suini tipici dei video games che hanno scandito la colonna sonora delle giovani generazioni degli anni '80/'90 . Suoni ricorrenti nelle sue
composizioni, che prendono il posto di accordi o progressioni
melodiche, creando così un linguaggio personalissimo ed
introspettivo.
Da qualche anno Manlio si è trasferito
a Berlino, uno tra i più attivi bacini culturali d'Europa. Sicuramente questo trasferimento ha influito e contribuito quella che è stata la metamorfosi di questo nuovo
album, dove oltre alla chitarra, i synth, i loop e le drum machine
manovrate dal Maresca, troviamo tutta la complicità del quintetto denominato Manual for Errors che si avvale di Daniele Tittarelli al
sassofono, Francesco Lento tromba, Matteo Bortone contrabbasso e Ivan
Liuzzo batteria.
Sembra
che in “Noisy Games” niente sia lasciato al caso, i titoli dei
brani sono chiari riferimenti o dediche di alcuni ricordi che hanno
segnato il percorso artistico dell'autore, il quale non risparmia nessun
secondo messo a sua disposizione per raccontarci la sua complessa personalità.
Personalmente
penso che tanto lavoro vada premiato con un ascolto attento e senza confini di "genere", il risulto è più che ottimo,
la scrittura è talmente articolata e personale che è difficile, se
non impossibile, trovare riferimenti tangibili o scontate citazioni,
forse mai come in questa occasione, visti gli elementi anche non
strettamente musicali, il termine di modernità prende il meglio
del suo significato.
Brani:
01 Anni ‘90 8.43
02 Acoustic Maldpanza 6.37
03 Der Quintessenz der Mittelmaessigkeit 3.06
04 Sette 4.06
05 Horror Spices 4.01
06 Genau 10.33
07 Stand By 3.04
08 A volte la vita è brutta ma prima o poi arriva
sempre il momento peggiore 6.25
Manual for Errors :
Manlio Maresca guitar Francesco Lento
trumpet Daniele Tittarelli alto sax Matteo Bortone double
bass Ivan Liuzzo drums
Fabio Recchia electronics in #7
Produced by Manlio Maresca Exectuive producer:
Marco Valente Recorded at Hombrelobo, Roma – Italia by Fabio
Recchia Mixed and mastered by Fabio Recchia Cover photo by
Federico Fazzi
mercoledì 18 novembre 2020
Trulletto Records
Sembra che la Puglia non sia solo una
delle mete preferite per le vacanze estive ma, anche la regione
italiana con più produzioni discografiche. Negli ultimi anni abbiamo
visto sorgere nel “tacco” diverse realtà discografiche, ognuna è
stata una scommessa vincente. Da qualche tempo si è aggiunta una
nuova voce nel coro. La Trulletto Records ha deciso di navigare tra
le onde del nuovo continente, non importa se si tratta di
attraversare le acque fangose della Roots Music o le paludi del Blues
, oppure quelle più cristalline del Country e del Folk ,
l'importate è raggiungere l'obbiettivo, aggiungendo una nuova
prospettiva sonora della nostra penisola.
Alla base dei loro progetti ci sono i
rapporti umani, l'amore per la Musica Acustica e la voglia di
crescere. Al momento hanno prodotto otto album, nonostante la forte
influenza dettata dai generi d'oltre manica, lo spirito è quello
caldo e amichevole del “SUD!”, se vogliamo tipicamente italiano.
Non lo dico per spirito di nazionalismo
ma perché sono un pò “tanto” stufo dei soliti stereotipi legati
alla malavita o alla pigrizia dei meridionali, da nord a sud
abbiamo tutti molte qualità e professionalità e la Trulletto, grazie alla loro
passione, al loro spirito di collaborazione e la voglia di mettersi
in gioco, non mancherà di smentire questi luoghi comuni.
Prima di tutto chi è Sebastiano Lillo
e qual'è il suo background ?
Sebastiano Lillo, musicista e
produttore. Co-band leader dei progetti Angela Esmeralda & Sebastiano Lillo, The Drive Band con i
quali ha performato in Italia e all'estero. Session man(Giuliano
Vozella, Acquasumarte, David Place, etc).
Nel 2019 fonda la sua etichetta e
studio di produzione:Trulletto Records e pubblica il singolo
dell'artista Cedro. Nel 2020 è il produttore dei seguenti artisti, targati TRULLETTO RECORDS: Hat
in the Garret, i Funketti Allucinogeni, Feel, Sebastiano Lillo & Carlo
Petrosillo,Palma Cosa, Ale Ponti.
Da quanto tempo stavi conservando
questo progetto?
Penso sin da ragazzino, aprivo le
copertine dei dischi, guardavo le foto degli artisti in studio, osservavo i loghi delle label e
pensavo: anche io vorrei fare una cosa del genere, è sempre stato un tarlo, nel mio piccolo un sogno che si
è avverato.
Quali sono le tue esperienze
nell'editing musicale?
Non sono un fonico ne un ingegnere del
suono, qui a Trulletto c'è chi sa farlo bene, in ogni caso ho ricevuto in regalo a 16 anni un
registratore a bobine Tascam e da li non ho mai smesso di registrare,mi piace seguire la fase di
registrazione così come quella di missaggio, confrontarmi con i miei collaboratori ed artisti, l'obiettivo è
tirare fuori il miglior suono che rispecchi artista, opera ed etichetta.
Ci puoi parlare dei tuoi collaboratori
?
Ho fondato Trulletto nel 2019 ma ho
subito capito che da soli si riesce a fare bene poco! Ho la fortuna di collaborare con Paolo
Palmieri, amico e socio, lui si occupa della fase di recording e missaggio, c'è Fra “Pizzetto”
Guadalupi, fonico dalla grande esperienza(ha seguito tantissimi
artisti come Alborosie, Apres la classe, etc)
che si occupa di mastering e consulenza sull'acustica, Gaia Fumaroli invece è la nostra content
creator e copywriter, una penna pazzesca con idee fantastiche e Nesia che si occupa del nostro sito e
grafiche, facendoci apparire belli, un team giovane e con voglia di confrontarsi e migliorarsi.
Avete dei canoni imprescindibili per la
produzione degli album?
La fase di registrazione e missaggio
sono fondamentali per riuscire a fare una “fotografia” sonora veritiera, diciamo che poniamo un
incredibile attenzione a queste due fasi, adoriamo molto i microfoni a nastro, le registrazioni
live, non ci sono canoni imprescindibili ma forti punti di riferimento.
Come ti relazioni con i musicisti che
hai prodotto ?
Inserire gli artisti in un contesto
informale, limpido e denso di rispetto, non andare di corsa e di conseguenza non avere l'orologio al
polso che scandisce ore e impone scadenze sono la base della filosofia della nostra label. Parlare
con gli artisti, prendersi del tempo per seguire i giusti percorsi e
il confronto sono capisaldi del nostro modo di agire.
Nella vostra collana c'è anche un tuo
album in duo, ce ne vuoi parlare ?
Si, in duo con Carlo Petrosillo al
contrabbasso, l'ep si chiama Cianfrusaglie ed è stato il primo disco di Trulletto, abbiamo pensato di
testare dapprima su di noi lo studio, le macchine e l'acustica, insomma l'intera etichetta, abbiamo
preferito fare esperimenti su noi stessi prima di aprirci completamente, meglio rischiare prima
sulla nostra pelle, è andata benissimo comunque.
Il vostro pilastro è la musica
acustica, perché questa scelta?
E' la musica che adoro in generale,
contiene una forte connotazione di verità, non mente! In ogni caso siamo apertissimi a contaminazioni
e commistioni, il nostro catalogo non è così radicale.
Pensi che in futuro ci possa essere
spazio, nella vostra produzione, per progetti legati al mondo dell'improvvisazione e del minimalismo
contemporaneo ?
Credo proprio di si, il nostro
obiettivo è riuscire a creare link e ponti, rispettando sempre la
nostra essenza e quella degli artisti, ci sono
già stati contatti con alcuni artisti formidabili, aspettiamo le naturali evoluzioni.
Anticipazioni future ?
Abbiamo un disco super blues in uscita
il 16 novembre, si tratta di Ale Ponti, un grande chitarrista roots. Il 20 dicembre esce Pandora's
Box di David Place in bilico fra folk e canzone e per il 2021 abbiamo 3 uscite in programma e
l'immensa voglia, come tutti, che la musica live ritorni!
«Abbiamo sempre considerato Auand come
una famiglia: un gruppo di persone, prima di tutto. Persone che hanno
una visione comune e soprattutto un fine comune. Quello di diffondere
bellezza, di non cedere alle lusinghe del mercato e di spingere un
po’ più in là i confini della sperimentazione, sia dei suoni sia
della scrittura. Da qualche anno possiamo dire certamente che c’è
una scena italiana vivissima: una generazione in fermento. Ci piace
pensare che Auand Family sia una bella fotografia di buona parte di
questa scena».
Queste sono le preziose parole spese
dal patron della label per presentare l'ennesimo miracolo
discografico a cui ci hanno abituato.
Sir Valente evidenzia il desidero di
complicità al quale la AUAND FAMILY , una sorta di famiglia
allargata e fuori dai generi e dagli stereotipi. Quel tipo di
famiglia dove non c'è bisogno di un patriarca, ma dove tutti fanno
la loro parte senza che nessun altro rimanga in dietro, un gioco
responsabile e proficuo, un esempio di equilibri e interazioni che in
pochi riescono a raggiungere.
Il 27 luglio scorso avevamo proposto
per intero la presentazione dell'etichetta, adesso, in fase di
recensione, vogliamo solo ricordare la partecipazione che “The
Auanders”, una sorta di gruppo modulare o meglio una all-star di
casa Auand, hanno pensato bene di coinvolgere, artisti come
Francesco Bearzatti e Sara Battaglini, ma l'intuito di affidare
alle sapienti mani di Stefano Bechini, col supporto Francesco
Ponticelli, la registrazione, il missaggio e il mastering
dell'album.
Ricordiamo inoltre che per il
titolo dell’opera è stato scelto un bellissimo testo scritto da
Elena Chiattelli, che è incluso nel disco:
TEXT(US), che viene da Textus,
tessitura, e che focalizza alla perfezione il senso dell’impegno di
Auand in questi 19 anni di attività. È sembrato naturale giocare
anche su Text Us (“scrivici un messaggio”): la voglia di entrare
in contatto e in empatia con l’ascoltatore è uno dei punti chiave
dell’etichetta di Bisceglie.
Grazie alla scrittura e
all’arrangiamento dei brani firmati ad alcuni dei musicisti più
attivi tra quelli che collaborano con Auand si ha una buona
panoramica del paesaggio sonoro che la label propone da quasi
vent'anni. Per questioni di lunghezza, l'opera verrà distribuita
nella versione 8 tracce in CD e 6 in in LP. Anche se nella versione
in Vinile non si potranno ascoltare due tracce, il passare della
puntina tra i solchi non perderà, anzi, quell'atmosfera calda ed
eterea che aleggia in tutte le composizioni.
Sono dell'idea che ad oggi, con
l'eccessivo inquinamento acustico e l'assiduo bombardamento di
tormentoni commerciali ci siamo “molto” allontanati da quello che
è la Musica nell'Arte.
Perciò, a volte, siamo convinti che
alcune cose sono brutte, distorte o banali provocazioni.
Semplicemente non le sappiamo più ascoltare. Ne consegue che per
ascoltare un'opera di questo livello bisogna aprire bene le orecchie
ed rieducarle, questo ci aiuterà ad apprezzare a pieno questa ma
anche altre opere degne di essere chiamate tali.
Si susseguono otto brani forti,
intensi di grande scrittura, difficilmente collocabili nel
“contenitore di genere!”. Anche se … è possibile pescare nel
background di ogni protagonista del progetto un riferimento legato ai
suoi ascolti, hai suoi studi o alla sua professione, in realtà non
emerge nessuna emulazione. Parliamo di artisti navigati che conoscono
bene il loro “mestiere” e che non si abbandonano mai a banali
esercizi ginnici o trucchi esoterici.
Con questa opera il panorama musicale
del Jazz, non solo italiano, o meglio della “Musica Estemporanea”
* si arricchisce delle più moderne sonorità, riportando questo
“generi “ al suo ruolo più significativo ossia rappresentare il
presente tessuto sociale.
Nel pieno spirito della contaminazione
(da non confondere con il più sovversivo e commerciale della
globalizzazione) possiamo trovare tinte di elettro pop , con un
moderno ologramma vocale di Billie Holiday nel primo brano o un
“cavernoso” Nick Cave nel terzo.
Un immateriale Don Byron nel
quarto brano oppure un omaggio, forse indiretto, alla storica
formazione degli “Embrio” nella sesta traccia. Tutte queste
prospettive lasciano intendere la quantità e qualità di stimoli che
offre questo progetto. Ogni brano è una suite, all'interno possiamo
trovare brani che parto da un punto e approdano in dimensioni
inaspettate, l'equilibrio tra l'elettrico e l'acustico, tra la
composizione e il caos ci lasciano scrutare impalpabili sfumature,
dove i continui giochi di luci e ombre creano piacevoli tensioni.
Sono convinto che un continuo e
approfondito ascolto possa realmente riaprire quei preconcetti
commerciali che ci hanno condizionati negli ultimi decenni, aprendoci
ad un ascolto più maturo e libero !
Brani :
1 Eternal (Graziano, Battaglini, arr.
Graziano)
2 Ottimo! (Ponticelli, arr. Zanisi)
3 Song To The
Unborn (Tamborrino, arr. Tamborrino)
4 What Are You Sinking About
(Cisilino, arr. Cisilino)
5 Keep Your Ass Naked (Risso, arr.
Risso)
6 Fies (Vignato, arr. Vignato)
7 One Week (Calderano,
arr. Calderano)
8 The Boat (Diodati, arr. Panconesi)
CD contains 2 bonus tracks.
LP set list is different.
The Auanders:
Mirko Cisilino: trumpet (except on #8), french horn on
#1,3,4,8
Michele Tino: alto sax, flute on #2,3
Francesco
Panconesi: tenor sax
Beppe Scardino: baritone sax (except on
#6,8), bass clarinet on #2,6,8
Filippo Vignato: trombone
Glauco
Benedetti: tuba on #1,3,4,5,8
Francesco Diodati: guitar
Enrico
Zanisi: piano (except on #4), rhodes on #2,4,6, synth on #2,5,8,
glockenspiel on #3
Francesco Ponticelli: electric bass on
#1,2,3,4,6, double bass on #4,5,7,8
Stefano Tamborrino: drums,
percussion on #3, voice on #3
Special Guests:
Sara Battaglini: voice on #1,3
Francesco Bearzatti: clarinet on
#3,4
Stefano Calderano: guitar on #7
Simone Graziano: rhodes on
#1
Evita Polidoro: voice on #3
recorded at Cicaleto Recording Studio, Arezzo, Italia
on
February 7-10, 2020 by Stefano Bechini
#1,3,5,7,8 mixed at
Cicaleto Recording Studio, Arezzo, Italia
on March 2020 by
Francesco Ponticelli
#2,4,6 mixed at Green Brain, Piancastagnaio
(SI), Italia
on March 2020 by Stefano Bechini
mastered at Green
Brain, Piancastagnaio (SI), Italia
“La connessione, non da oggi, è una pratica necessaria,
irrinunciabile per l’essere umano. È fondamentale, per quegli
animali sociali che siamo, secondo Aristotele, potersi trasmettere
esperienze e sentimenti, e non si può farlo restando distanti. La
connessione, pertanto, rimanda a una prossimità che però non può
essere solo fisica o tecnologica.
Restringendo un po’ il campo e andando più a fondo, la
connessione va intesa anche in senso personale: e allora si tratterà
innanzitutto di un equilibrio interiore da perseguire. Per farlo,
bisognerà rifarsi anche ad un’ulteriore interpretazione del
termine “connessione”: nel senso del saper connettere, riflettere
e fare propri i risultati di tale ricerca. Solo in questo modo
ragionato, ciò che condivideremo – e mai come oggi i termini di
“condivisione” e “connessione” sono strettamente collegati –
potrà avere un senso, e non essere semplicemente un tic nevrotico,
pavloviano, necessitato da una moda convenzionale e insensata.
Ogni sguardo, ogni immagine, ogni parola, ogni nota non possono
non avere il loro peso, nel comunicare tra noi, e una loro
motivazione precisa. Con la giusta connessione, intendendola appunto
nella sua più ampia accezione, sarà facile e ragionevole poter
condividere tutto questo.”
Basterebbe anche solo questo estratto per comprendere ed
immaginare i suoni di quest'album. Niente è lasciato al caso,
l'equipaggio che Aldo ha formato per questo viaggio sonoro è coeso e
ben strutturato. Non ci sono molte pause nei brani, l'urgenza di
comunicare è troppo forte e lascia poco alle riflessioni per
lasciare spazio all'istinto. Ogni brano racconta una storia, bella o
brutta che sia ma comunque vera. Suoni struggenti e febbrili, che
raccontano un disagi che ben rappresenta l'attualità. La voglia di
comunicare, anche a distanza, rimanere connessi con il prossimo per
non perdere i legami col passato e vivere un presente costruttivo per
il futuro.
Aldo prosegue con la descrizione dei brani
“Un ricordo va a due carissimi amici che non ci sono più, Nico
D’Alessandro e Stefano Cerundolo, che mi hanno anch’essi aiutato
a coltivare la mia passione per la musica, cui resto riconoscente per
sempre.
Heart on a mountain è per Maria Pia, per ovvi motivi, ma che lei
sola conosce profondamente.
This is my place per Emanuele, Giampaolo e Mauro, per tutta la
musica che hanno aggiunto alla mia, ben sapendo qual era il loro
posto.
Oral culture è per il Jazz di ieri, di oggi e di domani, con
amore.
The dolmen and the sea è per la Puglia, i suoi rasserenanti
scenari di bellezza tra terra e mare, che invece celano durezze
insospettabili.
Lipompo’s just arrived per la Basilicata, con i suoi paesaggi
magnifici e suoi abitanti cape toste, ma anche per Bruno Tommaso,
grandissimo uomo e musicista (lui sa perché).
Eternal returns per il mio amico Francesco Saverio Nisio, la sua
sapienza e la sua profondità, che amerei avere in pari misura
anch’io.
Cappello eolico per la casa, luogo che dovrebbe sempre tenerci al
riparo dal vento delle paure e delle inquietudini.
What was I looking for per tutti coloro che prima o poi trovano
ciò che non stavano cercando più, o non ricordavano di stare
cercando.
Clarabella, infine, è per me stesso da bambino, quando mi venne
in mente in qualche modo questo motivo, oggi solo un poco diverso da
allora. Il titolo si riferisce ad una storia tratta da una vecchia
storia a fumetti letta all’epoca, dove Orazio si fa affiancare da
un Topolino a mo’ di Cirano, per farsi perdonare da Clarabella per
uno sgarbo, con una serenata posticcia - quella che recito in una
delle due versioni. Tutto però andrà a finire piuttosto male:
ovvero, nella vita è fondamentale imparare a capire di chi ci si
possa fidare sul serio.
E infine, The Connection, complessivamente, è per tutti coloro
che, in questo mondo logorato dalla paura e dall’odio dell’Altro,
non lavorano a dividere, ma appunto a connettere.”
Aldo Bagnoni è un umo generoso, almeno musicalmente parlando,
lascia molto spazio hai suoi collaboratori ed offre una buona
opportunità a chi lo saprà ascoltare con il cuore.
Brani.
1.Clarabella 5.20
2.Cappello eolico7.12
3.This is my place 6.24
4.Eternal returns 7.15
5.The dolmen and the sea 11.34
6.Heart on a mountain 9.53
7.Oral culture 6.55
8.Lipompo’s just arrived 6.01
9.What was I looking for 5.52
10.Clarabella (Epilogo) 1.23
Total time: 68.09
All composed and arranged by Aldo Bagnoni (except 3, arranged by
Aldo Bagnoni,
Emanuele Coluccia & Mauro Tre) 8, traditional from Lucania,
South Italy.
Publishing: AlfaMusic Studio (Siae)
Musicisti
Aldo Bagnoni drums, reciting voice on 10
Emanuele Coluccia tenor and soprano sax,piano on 10
Mauro Tre piano, Fender Rhodes, synth
Giampaolo Laurentaci double bass
Produced by Aldo Bagnoni for AlfaMusic Label&Publishing