lunedì 20 febbraio 2017

Doux Dèsirs ... Piacevolmente malinconico

 



  Ogni volta che ascolto il suono struggente dell' OUD, mi vine in mente il racconto del mio amico Hossin di Orano.

“In Algeria si racconta che l'OUD sia nato dalla morte di una giovane fanciulla, il padre distrutto dal dolore realizza con i tendini della figlia le corde per questo strumento affinché lui possa continuare a sentire la sua voce dal suono piacevolmente malinconico.”

Quello di Radwan è un Oud arabo svezzato con le alchimie dei Maqam, ma anche moderno e dalle molte facce, dal quale estrae suoni a volte chitarristici, spesso si  esibisce anche con la chitarra classica  fretless, ricavando armonie eteree. Il suo lavoro nelle dinamiche e l'attacco del plettro mutano ad ogni istante, evidenziando un linguaggio maturo e dinamico, erede di artisti come Anouar Brahem e Rabih Abou-Khalil.

Ma in questo disco non c'è solo la magia araba ... grazie a Michel Godard da decinni possiamo riascoltare in diversi contesti musicali il Serpent, strumento antenato della Tuba, che ere caduto nell'oblio. In questo disco Godard ne ricava un suono cantabile e denso di respiro, un suono arcaico … primitivo, ma la magia si ripete anche con la Tuba, imponete e fluida ad ogni intercalare. Con il Basso Elettrico la cantabilità si intreccia sinuosamente con le melodie enunciate dall'Oud.


Questo disco, nonostante si condisce di diverse spezie del Mar Mediterraneo, non è sicuramente un disco di World Music ma piuttosto un album di musica contemporanea.
 
Nella sua genesi ci sono si caratteri della musica araba, la musica da camera ... quella minimale  e l'improvvisazione Jazz, ma non c'è un idioma predominante, piuttosto un esperanto vivo nella moderna cultura globale di oggi.


Un lavoro frutto di una contaminazione equilibrata messa in gioco da due musicisti di altissimo livello tecnico,  sensibili, ma soprattutto piacevolmente Malati D'Amore per la musica.


Sono molto piacevoli Il Goloso a A la folie, con il loro andamento giocoso e spensierato ci sollevano un po dalle disarmanti angosce per la Serbia, o dalla disperata ricerca Su l'onda d'amore ... l'Acqua Alta, oppure scrutando In The Grotte seguendo A Trace of Grace.

Comunque sempre vigili pur sognatori, senza dimenticare che ... Love at first sight.

Questo disco è un meraviglioso atto d'Amore”




Brani:
1 - Su l'onda d'amore
2 - In The Grotte
3 - Intro to Tenderness
4 - Tenderness
5 - Il Goloso
6 - Dahab
7 - Acqua Alta
8 - Serbia
9 - Malato d'amore
10 - Love at first sight
11 - A la folie
12 - A Trace of Grace

Compositions by Michel Godard (1, 7), Ihab Radwan (2, 4, 6, 8, 9), Michel Godard/Ihab Radwan (3, 5, 10) Dodicilune edizioni except 11 by Michel Godard (Schott Music), 12 by Michel Godard. 

 

 

 

Michel Godard - serpent, tuba (2, 8), el. Bass (1, 7, 12)

Ihab Radwan - oud, vocals (9)



Produced by Gabriele Rampino for Dodicilune edizioni, Italy
Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it)
Recorded 13th and 14th January 2016 at Artesuono, Cavalicco (Ud), Italy
Mixed and mastered January 2016 at Artesuono, Cavalicco (Ud), Italy
Sound engineer Stefano Amerio
Cover painting by Bernardino Luini (Luino, Italy 1484, 1532) - Head of a Woman
Photos by Catherine Lassalle, Gabriele Rampino, Giovanni Dreossi
Contact: booking by Catherine Lassalle, please write to lakallas@yahoo.fr 







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